Chiesa di San Nicolò

L'originario convento francescano, dedicato all'Annunciazione, fu costruito  sopra il villaggio di Paterno per devozione del conte Giovanni di Carpegna nell'anno 1492. Dopo cento anni il complesso era minacciato dalle frane del monte.

E così il conte Orazio II donò ai frati un terreno nel piano di Vagnarino, dove la chiesa conventuale che tuttora rimane fu consacrata nel 1610.
Fra i tanti altari di allora merita ricordare quello dei conti di Carpegna, con la tavola dipinta e firmata dal famoso pittore rinascimentale Carlo Crivelli, che fu portata via in epoca napoleonica e che ora è uno dei capolavori del Museo di Amsterdam.
Dopo vari restauri, anche recenti, restano alcuni quadri a testimoniare la     ricchezza di opere d'arte del XVI e XVII secolo che c'erano in questa chiesa: la grande pala d'altare, attribuita a Carlo Maratti (1713), raffigurante l'Annunciazione con il Redentore, S. Pietro, S. Francesco e S. Bonaventura, era situata sull'altare maggiore, ed ora è collocata in fondo alla navata destra; qui in origine c'era la Madonna con Bambino e S. Antonio da Padova, ora nel Coro.

Un altro quadro raffigura l'Incoronazione della Vergine (opera del Cimatori di Urbino); ed un altro ancora la sua Assunzione in Cielo. Importante è il quadro con la visione di S. Romualdo assieme ai suoi frati camaldolesi, che risulta   donato dalla Famiglia dei conti di Carpegna. E' forse un secondo esemplare  autentico del famoso quadro di Andrea Sacchi (1640) il cui originale è alla    Pinacoteca Vaticana.
Nel 1829, nell'impossibilità di ricostruire l'antica chiesa parrocchiale di S. Nicolò che era lì vicino, proprio a lato della via che ancora ha questo nome, la chiesa del convento ne assunse le funzioni e il nome, assieme al bel quadro cinquecentesco che raffigura il Santo vescovo di Mira e di Bari.
Dal 1 novembre 1970, per molti mesi, nel chiostro del convento si verificò un misterioso e inspiegato fenomeno acustico: un intermittente suono di varie campane, mentre quelle del campanile rimanevano immobili.

 

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